1/06/2008
Edgar Allan Poe, un poeta capace di vedere il futuro
Da secoli l’essere umano sogna di poter raggiungere delle conquiste che attualmente sembrano ancora fantascientifiche. La possibilità di vedere nel futuro è per molti un’utopia, ma alcune testimonianze sembrano dimostrare che alcuni uomini hanno saputo raccontare fatti destinati realmente ad accadere in un futuro molto lontano.
Da oltre un secolo una fatto accaduto costituisce un mistero che continua a sconvolgere milioni di lettori, e che ha spinto diversi esperti a tentare di trovare una risposta ad un caso davvero sensazionale. Protagonista di questa storia è uno dei più ispirati geni della letteratura, il poeta di Boston Edgar Allan Poe. Poe, infatti, riuscì a prevedere il futuro, descrivendo un caso con una ricchezza di particolari da far invidia a qualsiasi sedicente sensitivo.
Per raccontare questa sconvolgente vicenda è necessario conoscere almeno alcuni particolari della personalità eccentrica e geniale di Edgar Allan Poe. Visse nella prima metà dell’800, e nei 40 anni della sua breve e straordinaria esistenza, passò dalla gloria per il suo talento di poeta all’alcolismo, fino ad una sorta di follia, dovuta alla morte di una donna che lui aveva amato paragonandola ad un demone destinato a non lasciarlo mai.
Edgar Allan Poe secondo le tesi di qualche studioso dell’esoterismo, era consapevole che in alcuni suoi testi narrativi rivelava dei fatti destinati ad accadere anche in un futuro lontano. Quelli che all’apparenza sembravano soltanto avvincenti romanzi d’avventura, nascondevano in realtà delle preveggenze. Queste ipotesi, non dimostrabili scientificamente, hanno un riscontro indiscutibile, che può lasciare sbalorditi.
C’è un romanzo di Edgar Allan Poe che viene analizzato da oltre un secolo da psichiatri e semplici curiosi, che vorrebbero capire quale eccezionale mistero è custodito in quelle pagine. Si tratta del romanzo intitolato Le avventure di Arthur Gordon Pym, che venne pubblicato nel 1837. Per alcuni decenni diverse generazioni,continuarono a leggerlo, affascinate dal genio di quello scrittore. Il successo di quel testo aumentò anche dopo la morte di Edgar Allan Poe e fino a questo punto nulla sembra poter far urlare al fatto eccezionale. Fu però nel 1884 che si verificò un caso, che trasformò quel romanzo nel testo in cui era rivelato il segreto per viaggiare nel futuro.
Tutto venne alla luce quasi per gioco, quando il London Sunday Times indisse un concorso in cui i lettori avrebbero dovuto segnalare le più straordinarie coincidenze della storia. L’iniziativa ebbe grande successo, ma tra le tante lettere giunte alla redazione del giornale, se ne impose una su tutte. Quella firmata da un ragazzo di soli dodici anni di nome Nigel Parker.
La sua testimonianza gli fece vincere il concorso indetto dal London Sunday Times, egli racconto la macabra vicenda accaduta realmente ad un suo zio assassinato in circostanze inquietanti. La cosa che sorprese di più era che quanto accaduto a Mr Richard Parker era stato raccontato oltre 40 anni prima nel suddetto romanzo di Edgar Allan Poe.
Nel romanzo viene raccontata la storia agghiacciante di quattro marinai, che riescono a salvarsi la vita dopo il naufragio della nave sulla quale stanno viaggiando. Quello che però rende tragica la narrazione è quanto avviene in seguito, mentre si trovano in un punto sperduto dell’oceano su una scialuppa di salvataggio. Edgar Allan Poe mostrando il suo gusto per il macabro, racconta che i quattro marinai dopo giorni di digiuno, spinti dalla disperazione, per sopravvivere decidono di assassinare e mangiare il corpo di un uomo, un certo Parker. In seguito ad una fatale estrazione a sorte che vuole Parcker come malcapitato. Il romanzo descrive momenti raccapriccianti tuttavia, ogni lettore, era consapevole che si trattava di una pura fantasia… finché non si verificò una circostanza inattesa.
Il dodicenne Nigel Parker dimostrò con documenti assolutamente attendibili che a suo zio Richard Parker era toccata una morte identica a quella del personaggio inventato da Edgar Allan Poe, che per una ragione inspiegabile portava il suo stesso nome. Il ragazzo raccontò che suo zio era stato il mozzo di una nave naufragata, ma che riuscì a salvarsi insieme ad altri tre marinai, con i quali visse alla deriva per molti giorni, prima di essere ucciso dopo un’estrazione a sorte, proprio per sfamare gli atri tre sventurati. Tutto era identico a quanto narrato da Edgar Allan Poe.
Per molti il caso posto dal giovane Nigel Parker non era altro che una coincidenza suggestiva, che però non rappresentava altro che un fatto legato a circostanze fortuite. Il caso era dunque per molti chiuso e non c’era nulla su cui indagare, in quanto la straordinaria somiglianza di un fatto di cronaca con il romanzo di Edgar Allan Poe, non costituiva la prova che quello scrittore potesse vedere nel futuro.
Non tutti però vollero accettare quella tesi ed alcuni decisero di analizzare meglio la questione. Vennero anche coinvolti degli investigatori, che scavando negli archivi di un tribunale inglese riuscirono a trovare la sentenza di condanna di tre uomini che avevano assassinato un marinaio di nome Richard Parker. Non c’erano più dubbi. Edgar Allan Poe era riuscito a scrivere un articolo di cronaca nera più di 40 anni prima che si verificasse nella realtà.
Per capire come era stato possibile che Edgar Allan Poe fosse riuscito a scrivere un fatto destinato ad accadere nel futuro, descrivendo con straordinaria perfezione particolari come luogo, azione e nome del personaggio, alcuni esperti dell’occulto iniziarono a rileggere i tanti testi dello scrittore americano ed emersero delle rivelazioni di Poe che lasciarono tutti profondamente impressionati.
Dai testi analizzati di Edgar Allan Poe, emerse che spesso parlando di se stesso e della follia che in molti gli attribuivano, lo scrittore affermava che le più geniali idee che germogliano dalla mente umana, tendono quasi a distruggere la ragione, come se il cervello di un uomo non potesse contenere tutte le visioni che gli giungono. In questa analisi dello scrittore americano venne individuata una possibile chiave di lettura riguardo al suo ipotetico potere di conoscere il futuro.
Edgar Allan Poe che aveva una psiche quantomeno enigmatica, una sera venne trovato immobile sulla banchina del porto di Baltimora. Il suo sguardo era fisso verso l’alto e sembrava del tutto assente. Pochi giorni dopo morì misteriosamente di una strana emorragia cerebrale. Ancora oggi nessuno è in grado di comprendere perché Poe abbia perso la vita in modo così anomalo. Chi ha provato a dare una risposta a questo interrogativo, non dimostrabile sul piano scientifico, ritiene che lo scrittore avesse raggiunto con la mente una dimensione speciale, che gli permetteva di vedere nel futuro, sottoponendo il suo cervello ad un tale stress da condurlo alla morte.
2 risposte:
questo fatto lo avevo sentito a scuola anche se stento ancora a crederci
E' sicuramente un fatto singolare ma non può che essere una coincidenza...
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